09.12.2023

L'anima nella preziosa lira sopravvivrà alle mie ceneri. Ho eretto un monumento a me stesso, non fatto a mano




Il cammino del popolo verso di lui non sarà invaso dalla vegetazione,
Salì più in alto con la sua testa ribelle
Pilastro alessandrino.


Le mie ceneri sopravvivranno e la decomposizione sfuggirà -

Almeno un pit sarà vivo.

Le voci su di me si diffonderanno in tutta la Grande Rus',
10 E ogni lingua che sarà in essa mi chiamerà,

Tunguz e amico delle steppe Kalmyk.



Che nella mia epoca crudele ho glorificato la Libertà

Per comando di Dio, o musa, sii obbediente,

Lodi e calunnie venivano accettate con indifferenza,
20 ‎ E non discutere con uno stupido.

SS 1959-1962 (1959):

Ho eretto un monumento a me stesso, non fatto da mani,
Il cammino del popolo verso di lui non sarà invaso dalla vegetazione,
Salì più in alto con la sua testa ribelle
Pilastro alessandrino.

No, non morirò tutto: l'anima è nella preziosa lira
Le mie ceneri sopravvivranno e la decomposizione sfuggirà -
E sarò glorioso finché sarò nel mondo sublunare
Almeno un pit sarà vivo.

Le voci su di me si diffonderanno in tutta la Grande Rus',
10 E ogni lingua che sarà in essa mi chiamerà,
E l'orgoglioso nipote degli slavi e dei finlandesi, e ora selvaggi
Tungus e amico delle steppe Kalmyk.

E per molto tempo sarò così gentile con la gente,
Che ho risvegliato buoni sentimenti con la mia lira,
Che nella mia epoca crudele ho glorificato la Libertà
E ha chiesto pietà per i caduti.

Per comando di Dio, o musa, sii obbediente,
Senza timore di insulti, senza pretendere una corona,
Lodi e calunnie venivano accettate con indifferenza
20 ‎ E non discutere con uno stupido.

Varianti e discrepanze

“HO ERETTO A ME STESSO UN MONUMENTO NON FATTO DA MANI”

(Pagina 424)

Voci su di me [si diffonderanno] in tutta la Grande Rus'
E ogni lingua in esso mi chiamerà -
E [nipote degli slavi], e Fin e ora semiselvaggio
[Tunguz] [Kirghiso] e Kalmyk -

E per molto tempo sarò così gentile con le persone
Quali nuovi suoni per le canzoni che ho trovato
Che sulla scia di Radishchev ho glorificato la libertà
[E a proposito dibagliore>]

Alla tua chiamata, o Musa, sii obbediente
Senza timore di insulti, senza pretendere una corona
Folle di elogi e [imprecazioni] furono accolte con indifferenza
E non discutere con uno stupido


B. Opzioni autografo bianco.

(LB 84, l. 57 vol.)



3 Iniziato: DI <н>

5 No, non morirò: l'anima è nella lira immortale

6 Mi sopravviverà e fuggirà dalla decadenza -

9 Voci su di me si diffonderanno in tutta la Grande Rus'

12 Tunguz e il calmucco figlio delle steppe.

14-16 Quali nuovi suoni per le canzoni che ho trovato
Che, seguendo Radishchev, ho glorificato la libertà
E cantava misericordia

14 Che ho risvegliato buoni sentimenti nelle canzoni

17 Alla tua chiamata, o musa, sii obbediente

18 Non abbiate paura dell'insulto, senza esigere una corona;

19 Lodi e calunnie venivano accettate con indifferenza

Sotto il testo: 1836

Agosto<уста> 21
Kam.<енный>speziato<ов>

Appunti

Datato 21 agosto 1836. Non fu pubblicato mentre Pushkin era in vita. Pubblicato per la prima volta nel 1841 da Zhukovsky nell'edizione postuma delle opere di Pushkin, vol. pp. 121-122, con distorsioni censorie: 4 Pilastro napoleonico; 13 E per molto tempo sarò gentile con quelle persone; 15 Che il fascino della poesia viva mi è stato utile.

Il testo originale restaurato è stato pubblicato da Bartenev nella nota “Sul poema di Pushkin “Monumento”” - “Archivio russo” 1881, libro. I, n. 1, p. 235, con facsimile. Le versioni iniziali furono pubblicate da M. L. Goffman nell'articolo “Poesie postume di Pushkin” - “Pushkin e i suoi contemporanei”, n. XXXIII-XXXV, 1922, pp. 411-412 e D. P. Yakubovich nell'articolo “Autografo approssimativo delle ultime tre strofe del “Monumento”” - “Pushkin. Temporaneo della Commissione Pushkin", vol. 3, 1937, pp. 4-5. (pubblicazione parziale preliminare - in “Leningrado letteraria” dell'11 novembre 1936 n. 52/197) Vedi pubblicazione in

Cos'è un verso? Righe in rima che trasmettono una sorta di pensiero, niente di più. Ma se le poesie potessero essere scomposte in molecole ed esaminata la percentuale dei loro componenti, allora tutti capirebbero che la poesia è una struttura molto più complessa. 10% testo, 30% informazioni e 60% sentimenti: ecco cos'è la poesia. Belinsky una volta disse che in ogni sentimento di Pushkin c'è qualcosa di nobile, aggraziato e tenero. Furono questi sentimenti a diventare la base della sua poesia. È riuscito a trasmetterli integralmente? Questo si può dire dopo aver analizzato "Ho eretto un monumento a me stesso non fatto a mano" - l'ultima opera del grande poeta.

Ricordati di me

La poesia "Monumento" è stata scritta poco prima della morte del poeta. Qui lo stesso Pushkin ha agito come un eroe lirico. Ha riflettuto sul suo difficile destino e sul ruolo che ha avuto nella storia. I poeti tendono a pensare al loro posto in questo mondo. E Pushkin vuole credere che il suo lavoro non sia stato vano. Come ogni rappresentante delle professioni creative, vuole essere ricordato. E con la poesia “Monumento” sembra riassumere la sua attività creativa, come se dicesse: “Ricordati di me”.

Il poeta è eterno

"Ho eretto un monumento a me stesso non fatto a mano"... Quest'opera rivela il tema del poeta e della poesia, si comprende il problema della fama poetica, ma soprattutto, il poeta crede che la fama possa sconfiggere la morte. Pushkin è orgoglioso che la sua poesia sia gratuita, perché non ha scritto per motivi di fama. Come notò una volta lo stesso paroliere: "La poesia è un servizio disinteressato all'umanità".

Durante la lettura della poesia, puoi goderti la sua atmosfera solenne. L'arte vivrà per sempre e il suo creatore passerà sicuramente alla storia. Le storie su di lui verranno tramandate di generazione in generazione, le sue parole saranno citate e le sue idee saranno supportate. Il poeta è eterno. È l'unica persona che non ha paura della morte. Finché le persone si ricordano di te, esisti.

Ma allo stesso tempo i discorsi solenni sono saturi di tristezza. Questo verso sono le ultime parole di Pushkin, che pongono fine al suo lavoro. Il poeta sembra voler dire addio, chiedendo finalmente il minimo: essere ricordato. Questo è il significato della poesia di Pushkin “Monumento”. Il suo lavoro è pieno di amore per il lettore. Crede fino all'ultimo nel potere della parola poetica e spera di essere riuscito a realizzare ciò che gli è stato affidato.

Anno di scrittura

Alexander Sergeevich Pushkin morì nel 1837 (29 gennaio). Qualche tempo dopo, tra i suoi appunti fu scoperta una bozza della poesia “Monumento”. Pushkin indicò l'anno in cui scrisse il 1836 (21 agosto). Ben presto l'opera originale fu consegnata al poeta Vasily Zhukovsky, che vi apportò alcune correzioni letterarie. Ma solo quattro anni dopo questa poesia vide il mondo. La poesia “Monumento” fu inclusa nella raccolta postuma delle opere del poeta, pubblicata nel 1841.

Disaccordi

Esistono molte versioni di come è stata creata quest'opera. La storia della creazione del "Monumento" di Pushkin è davvero sorprendente. I ricercatori della creatività non riescono ancora a mettersi d'accordo su nessuna versione, avanzando ipotesi che vanno da estremamente sarcastiche a completamente mistiche.

Dicono che la poesia di A. S. Pushkin "Ho eretto un monumento a me stesso non fatto a mano" non è altro che un'imitazione del lavoro di altri poeti. Opere di questo tipo, i cosiddetti "Monumenti", possono essere rintracciate nelle opere di G. Derzhavin, M. Lomonosov, A. Vostokov e altri scrittori del XVII secolo. A loro volta, i seguaci del lavoro di Pushkin affermano che è stato ispirato per creare questa poesia dall'ode Exegi Monumentum di Orazio. I disaccordi tra i pushkinisti non finiscono qui, perché i ricercatori possono solo immaginare come è stato creato il verso.

Ironia e debito

A loro volta, i contemporanei di Pushkin accolsero il suo “Monumento” piuttosto freddamente. In questa poesia non vedevano altro che un elogio del loro talento poetico. E questo, quanto meno, non era corretto. Tuttavia, gli ammiratori del suo talento, al contrario, consideravano la poesia un inno alla poesia moderna.

Tra gli amici del poeta c'era l'opinione che in questa poesia non ci fosse altro che ironia, e l'opera stessa era un messaggio che Pushkin lasciò per se stesso. Credevano che in questo modo il poeta volesse attirare l'attenzione sul fatto che la sua opera merita maggiore riconoscimento e rispetto. E questo rispetto dovrebbe essere supportato non solo da esclamazioni di ammirazione, ma anche da una sorta di incentivi materiali.

A proposito, questa ipotesi è in qualche modo confermata dai documenti di Pyotr Vyazemsky. Era in buoni rapporti con il poeta e poteva tranquillamente affermare che la parola “miracoloso” usata dal poeta aveva un significato leggermente diverso. Vyazemsky era fiducioso di avere ragione e affermò ripetutamente che la poesia riguardava lo status nella società moderna e non il patrimonio culturale del poeta. I circoli più alti della società riconoscevano che Pushkin aveva un talento straordinario, ma non gli piaceva. Sebbene il lavoro del poeta fosse riconosciuto dalla gente, non poteva guadagnarsi da vivere. Per procurarsi un tenore di vita dignitoso, ipotecava costantemente la sua proprietà. Ciò è dimostrato dal fatto che dopo la morte di Pushkin, lo zar Nicola I diede l'ordine di pagare tutti i debiti del poeta dal tesoro statale e assegnò il mantenimento alla sua vedova e ai suoi figli.

Versione mistica della creazione dell'opera

Come puoi vedere, studiando la poesia "Ho eretto un monumento a me stesso non fatto a mano", l'analisi della storia della creazione suggerisce l'esistenza di una versione "mistica" dell'aspetto dell'opera. I sostenitori di questa idea sono sicuri che Pushkin abbia sentito la sua morte imminente. Sei mesi prima della sua morte, creò per sé un “monumento non fatto da mani”. Mette fine alla sua carriera di poeta scrivendo il suo ultimo testamento poetico.

Il poeta sembrava sapere che le sue poesie sarebbero diventate un modello non solo nella letteratura russa, ma anche in quella mondiale. C'è anche una leggenda secondo cui una volta un indovino predisse la sua morte per mano di un bell'uomo biondo. Allo stesso tempo, Pushkin conosceva non solo la data, ma anche l'ora della sua morte. E quando la fine era già vicina, si preoccupò di riassumere il suo lavoro.

Comunque sia, il versetto è stato scritto e pubblicato. Noi, i suoi discendenti, possiamo solo indovinare cosa ha causato la scrittura della poesia e analizzarla.

Genere

Per quanto riguarda il genere, la poesia "Monumento" è un'ode. Tuttavia, questo è un tipo speciale di genere. L'inno a se stessi è arrivato alla letteratura russa come tradizione paneuropea, risalente ai tempi antichi. Non per niente Pushkin ha utilizzato i versi della poesia di Orazio "A Melpomene" come epigrafe. Tradotto letteralmente, Exegi Monumentum significa “Ho eretto un monumento”. Ha scritto la poesia "A Melpomene" alla fine della sua carriera creativa. Melpomene è un'antica musa greca, protettrice delle tragedie e delle arti dello spettacolo. Rivolgendosi a lei, Orazio cerca di valutare i suoi meriti nella poesia. Successivamente, opere di questo tipo divennero una sorta di tradizione nella letteratura.

Questa tradizione fu introdotta nella poesia russa da Lomonosov, che fu il primo a tradurre l’opera di Orazio. Successivamente, basandosi su opere antiche, G. Derzhavin scrisse il suo “Monumento”. Fu lui a determinare le principali caratteristiche di genere di tali “monumenti”. Questa tradizione di genere ha ricevuto la sua forma finale nelle opere di Pushkin.

Composizione

Parlando della composizione del poema “Monumento” di Pushkin, va notato che è diviso in cinque stanze, dove vengono utilizzate le forme originali e i metri poetici. Sia il “Monumento” di Derzhavin che quello di Pushkin sono scritti in quartine, che sono in qualche modo modificate.

Pushkin ha scritto le prime tre strofe nel tradizionale metro odico - esametro giambico, ma l'ultima strofa è scritta in tetrametro giambico. Analizzando "Ho eretto un monumento a me stesso non fatto a mano", è chiaro che è su quest'ultima strofa che Pushkin pone la principale enfasi semantica.

Soggetto

L'opera "Monument" di Pushkin è un inno ai testi. Il suo tema principale è la glorificazione della vera poesia e l’affermazione del posto onorevole del poeta nella vita della società. Anche se Pushkin continuò le tradizioni di Lomonosov e Derzhavin, riconsiderò ampiamente i problemi dell'ode e avanzò le proprie idee riguardo alla valutazione della creatività e al suo vero scopo.

Pushkin sta cercando di rivelare il tema del rapporto tra lo scrittore e il lettore. Dice che le sue poesie sono per le masse. Lo si può sentire fin dalle prime righe: "Il percorso della gente verso di lui non sarà invaso dalla vegetazione".

“Ho eretto a me stesso un monumento non fatto da mani”: analisi

Nella prima strofa del verso, il poeta afferma il significato di un monumento così poetico rispetto ad altri meriti e monumenti. Pushkin introduce qui anche il tema della libertà, che si sente spesso nella sua opera.

La seconda strofa, infatti, non è diversa da quella di altri poeti che scrissero “monumenti”. Qui Pushkin esalta lo spirito immortale della poesia, che consente ai poeti di vivere per sempre: "No, non morirò tutto - l'anima è nella cara lira". Il poeta si concentra anche sul fatto che in futuro il suo lavoro troverà riconoscimento in ambienti più ampi. Negli ultimi anni della sua vita, non fu capito né accettato, quindi Pushkin riponeva le sue speranze nel fatto che in futuro ci sarebbero state persone che gli sarebbero state vicine spiritualmente.

Nella terza strofa, il poeta rivela il tema dello sviluppo dell'interesse per la poesia tra la gente comune che non la conosceva. Ma è l’ultima strofa che merita la massima attenzione. Fu in esso che Pushkin spiegò in cosa consisteva la sua creatività e cosa gli avrebbe assicurato l'immortalità: "Lodi e calunnie furono accettate con indifferenza e non sfidarono il creatore". 10% testo, 30% informazioni e 60% sentimenti: è così che Pushkin si è rivelato un'ode, un monumento miracoloso che ha eretto a se stesso.

Confronta i versi Monumento a Pushkin, Derzhavin, Orazio

VERSO DI PUSKIN
Ho eretto un monumento a me stesso, non fatto da mani,
Il cammino del popolo verso di lui non sarà invaso dalla vegetazione,
Salì più in alto con la sua testa ribelle
Pilastro alessandrino.

No, non morirò tutto: l'anima è nella preziosa lira
Le mie ceneri sopravviveranno e la decomposizione sfuggirà -
E sarò glorioso finché sarò nel mondo sublunare
Almeno un pit sarà vivo.

Le voci su di me si diffonderanno in tutta la Grande Rus',
E ogni lingua che sarà in essa mi chiamerà,
E l'orgoglioso nipote degli slavi e dei finlandesi, e ora selvaggi
Tungus e amico delle steppe Kalmyk.

E per molto tempo sarò così gentile con la gente,
Che ho risvegliato buoni sentimenti con la mia lira,
Che nella mia epoca crudele ho glorificato la Libertà
E ha chiesto pietà per i caduti.

Per comando di Dio, o musa, sii obbediente,
Senza timore di insulti, senza pretendere una corona,
Lodi e calunnie venivano accettate con indifferenza
E non discutere con uno stupido.

VERSO DI DERZHAVINA

1Monumento
Ho eretto a me stesso un meraviglioso ed eterno monumento,
È più duro dei metalli e più alto delle piramidi;
Né il turbine né il tuono fugace lo spezzeranno,
E la fuga del tempo non lo schiaccerà.
COSÌ! - Non tutto di me morirà, ma una parte di me è grande,
Scampato alla putrefazione, vivrà dopo la morte,
E la mia gloria aumenterà senza svanire,
Per quanto tempo l'universo onorerà la razza slava?
Di me si diffonderanno voci dalle Acque Bianche alle Acque Nere,
Dove il Volga, il Don, la Neva, gli Urali scorrono da Riphean;
Tutti lo ricorderanno tra innumerevoli nazioni,
Come dall'oscurità sono diventato noto,
Che sono stato il primo a osare con una divertente sillaba russa
Per proclamare le virtù di Felitsa,
Parlare di Dio con semplicità di cuore
E di' la verità ai re con un sorriso.
O musa! sii orgoglioso del tuo giusto merito,
E chiunque ti disprezza, disprezzalo tu stesso;
Con mano rilassata e senza fretta
Incorona la tua fronte con l'alba dell'immortalità.

VERSO ORAZIO

Ho eretto un monumento più eterno del rame durevole
E edifici reali sopra le piramidi;
Né la pioggia acre né Aquilon di mezzanotte,
Non una serie di innumerevoli anni distruggerà.

No, non morirò tutti e avrò una vita migliore
Eviterò i funerali e la mia gloriosa corona
Sarà tutto green fino al Campidoglio
Il sommo sacerdote cammina con la fanciulla silenziosa.

E diranno che dove è nato il loquace Aufid
Corre veloce, dove tra i paesi senz'acqua
Dal trono l'Aurora giudicò il popolo laborioso,
Che dal nulla fui eletto alla gloria

In continuazione .

Il fatto è che il prete stesso non ha cambiato nulla. Ha ripristinato solo la versione editoriale pre-rivoluzionaria.

Dopo la morte di Pushkin, subito dopo la rimozione del corpo, Vasily Andreevich Zhukovsky sigillò l'ufficio di Pushkin con il suo sigillo e quindi ricevette il permesso di trasferire i manoscritti del poeta nel suo appartamento.

Tutti i mesi successivi, Zhukovsky fu impegnato nell'analisi dei manoscritti di Pushkin, nella preparazione per la pubblicazione delle opere raccolte postume e in tutte le questioni relative alla proprietà, diventando uno dei tre tutori dei figli del poeta (nelle parole di Vyazemsky, l'angelo custode della famiglia).

E voleva che fossero pubblicate opere che non potessero superare la censura nella versione dell’autore.

E poi Zhukovsky inizia a modificare. Cioè, cambiare.

Diciassette anni prima della morte del genio, Zhukovsky diede a Pushkin il suo ritratto con l'iscrizione: “Allo studente vittorioso dell'insegnante sconfitto in quel giorno altamente solenne in cui finì la sua poesia Ruslan e Lyudmila. 1820 26 marzo, Venerdì Santo"

Nel 1837, l'insegnante si sedette per modificare i saggi dello studente, che non riuscirono a superare la commissione di certificazione.
Zhukovsky, costretto a presentare Pushkin ai posteri come un “soggetto leale e cristiano”.
Così, nella fiaba "Sul prete e il suo lavoratore Balda", il prete viene sostituito da un mercante.

Ma c'erano cose più importanti. Uno dei miglioramenti più famosi di Zhukovsky al testo di Pushkin è il famoso “ Ho eretto un monumento a me stesso, non fatto a mano».


Ecco il testo originale di Pushkin nell'ortografia originale:

Exegi Monumentum


Ho eretto un monumento a me stesso, non fatto da mani;
Il percorso della gente verso di esso non sarà invaso dalla vegetazione;
Si alzò più in alto con la sua testa ribelle
Pilastro alessandrino.

NO! Non morirò affatto! Anima nella sacra lira
Le mie ceneri sopravviveranno e fuggiranno dalla decomposizione -
E sarò glorioso finché sarò nel mondo sublunare
Almeno uno di loro sarà vivo.

Le voci su di me si diffonderanno in tutta la Grande Rus',
E ogni lingua che sarà in esso mi chiamerà:
E l'orgoglioso nipote degli slavi e dei finlandesi, e ora selvaggi
Tunguz e amico delle steppe Kalmyk.

E per molto tempo sarò così gentile con la gente,
Che ho risvegliato buoni sentimenti con la mia lira,
Che nella mia epoca crudele ho glorificato la libertà,
E ha chiesto pietà per i caduti.

Per comando di Dio, o musa, sii obbediente:
Senza timore di insulti, senza pretendere una corona,
Lodi e calunnie venivano accettate con indifferenza
E non sfidare uno sciocco.

Questa poesia di A.S. A Pushkin è dedicata un'enorme letteratura. (C'è anche un'opera speciale di duecento pagine: Alekseev M.P. “La poesia di Pushkin “Ho eretto un monumento a me stesso...””. L., “Nauka”, 1967.). Nel suo genere, questa poesia risale a una lunga tradizione secolare. È possibile analizzare come le precedenti traduzioni e arrangiamenti russi e francesi dell’Ode di Orazio (III.XXX) differiscono dal testo di Pushkin, quale contributo Pushkin ha apportato all’interpretazione dell’argomento, ecc. Ma non vale la pena competere con Alekseev per un breve post.

Il testo finale di Pushkin è già stato autocensurato. Se guardi

bozze , allora vediamo più chiaramente ciò che Alexander Sergeevich voleva effettivamente dire in modo più preciso. Vediamo la direzione.

La versione originale era: " Che, seguendo Radishchev, ho glorificato la libertà»

Ma anche guardando la versione finale, Zhukovsky capisce che questa poesia non supererà la censura.

Quanto vale almeno questo menzionato nella poesia “ Pilastro di Alessandria" È chiaro che questo non significa il miracolo architettonico “La colonna di Pompeo” nella lontana Alessandria d'Egitto, ma la colonna in onore di Alessandro Magno nella città di San Pietroburgo (soprattutto considerando che si trova accanto all'espressione “testa ribelle ").

Pushkin contrappone la sua gloria "miracolosa" a un monumento alla gloria materiale, creato in onore di colui che chiamava "il nemico del lavoro, accidentalmente riscaldato dalla gloria". Un contrasto che lo stesso Pushkin non poteva nemmeno sognarsi di vedere stampato, come il capitolo bruciato del suo “romanzo in versi”.

La Colonna di Alessandro, poco prima delle poesie di Puskin, fu eretta (1832) e inaugurata (1834) vicino al luogo in cui in seguito si trovava l’ultimo appartamento del poeta.

La colonna fu glorificata come simbolo del potere autocratico indistruttibile in numerosi opuscoli e poesie di poeti “soprabiti”. Pushkin, che evitò di partecipare alla cerimonia di apertura della colonna, dichiarò senza paura nelle sue poesie che la sua gloria era superiore alla Colonna di Alessandria.

Cosa sta facendo Zhukovsky? Sostituisce" Alessandria" SU " Napoleonova».

Salì più in alto con la sua testa ribelle
Colonna di Napoleone.


Invece dell’opposizione “Poeta-Potere”, appare l’opposizione “Russia-Napoleone”. Anche niente. Ma riguardo qualcos'altro.

Un problema ancora più grande con la linea: “ Che nella mia età crudele ho glorificato la libertà“è un ricordo diretto dell'ode ribelle “Libertà” del giovane Pushkin, quella glorificazione della “libertà” che divenne la ragione del suo esilio di sei anni, e in seguito della sua attenta sorveglianza da parte della gendarmeria.

Cosa sta facendo Zhukovsky?

Invece di:

E per molto tempo sarò così gentile con la gente,

Che nella mia età crudele ho glorificato la libertà
E ha chiesto pietà per i caduti

Zhukovsky mette:


Che ho risvegliato buoni sentimenti con la mia lira,

E ha chiesto pietà per i caduti


Come
ha scritto riguardo a queste sostituzioni, il grande critico testuale Sergei Mikhailovich Bondi:

La sostituzione di un verso nella penultima strofa con un altro, composto da Zhukovsky, cambiò completamente il contenuto dell'intera strofa, dando un nuovo significato anche a quelle poesie di Pushkin che Zhukovsky lasciò invariate.

E per molto tempo sarò gentile con quelle persone...

Qui Zhukovsky ha solo riorganizzato le parole del testo di Pushkin ("E per molto tempo sarò gentile con la gente") per sbarazzarsi della rima di Pushkin "alla gente" - "libertà".

Che ho risvegliato buoni sentimenti con la lira....

La parola "gentile" ha molti significati in russo. In questo contesto (“buoni sentimenti”) non può che esserci scelta tra due significati: “gentile” nel senso di “buono” (cfr. le espressioni “buona sera”, “buona salute”) oppure in senso morale - “sentimenti di gentilezza verso le persone”. La rielaborazione del verso successivo da parte di Zhukovsky conferisce all'espressione "buoni sentimenti" esattamente il secondo significato morale.

Che il fascino della poesia viva mi è stato utile
E ha chiesto pietà per i caduti.

Il “fascino vivente” delle poesie di Pushkin non solo piace ai lettori e dà loro piacere estetico, ma (secondo Zhukovsky) porta loro anche un beneficio diretto. Quale vantaggio emerge chiaramente dall’intero contesto: le poesie di Pushkin risvegliano sentimenti di gentilezza verso le persone e chiedono misericordia verso i “caduti”, cioè coloro che hanno peccato contro la legge morale, non per condannarli, per aiutarli”.

È interessante notare che Zhukovsky è riuscito a creare una strofa che era completamente anti-Pushkin nel suo contenuto. L'ha cambiato. Ha messo Salieri al posto di Mozart.

Dopotutto, è stato l'invidioso avvelenatore Salieri, fiducioso che il talento sia dato per la diligenza e la diligenza che richiede benefici dall'arte, e rimprovera Mozart: "Qual è il vantaggio se Mozart vive e raggiunge ancora nuove vette?" eccetera. Ma Mozart non si preoccupa dei benefici. " Siamo pochi tra noi gli eletti, gli oziosi felici, gli sprezzanti dei benefici spregevoli, gli unici preti belli." E Pushkin ha un atteggiamento completamente mozartiano nei confronti del beneficio. " Tutto ti gioverebbe: apprezzi il Belvedere come un idolo».

E Zhukovsky mette “ Che mi è stato UTILE dal fascino della poesia vivente»

Nel 1870 fu creato a Mosca un comitato per raccogliere donazioni per l'installazione di un monumento al grande poeta russo A.S. Come risultato del concorso, la giuria ha scelto il progetto dello scultore A.M. Il 18 giugno 1880 ebbe luogo l'inaugurazione del monumento.

Sul piedistallo del lato destro era scolpito:
E per molto tempo sarò gentile con quelle persone,
Che ho risvegliato buoni sentimenti con la lira.

Il monumento rimase in questa forma per 57 anni. Dopo la rivoluzione la Cvetaeva fu in esilio

era indignato in un suo articolo: “Una vergogna non lavata e indelebile. È qui che avrebbero dovuto iniziare i bolscevichi! Con cosa concludere! Ma le false battute si mettono in mostra. La menzogna del re, che ora è diventata la menzogna del popolo”.

I bolscevichi correggeranno le linee sul monumento.


Stranamente, fu l'anno più crudele del 1937, che sarebbe diventato l'anno della riabilitazione postuma della poesia "Ho eretto un monumento a me stesso non fatto a mano".

Il vecchio testo è stato tagliato, la superficie è stata levigata e la pietra attorno alle nuove lettere è stata tagliata a una profondità di 3 millimetri, creando uno sfondo grigio chiaro per il testo. Inoltre, invece dei distici, furono ritagliate le quartine e la grammatica obsoleta fu sostituita con quella moderna.

Ciò è accaduto nel centenario della morte di Pushkin, celebrato in URSS su scala stalinista.

E nel 150° anniversario della sua nascita, la poesia subì un altro troncamento.

Il paese ha celebrato centocinquant'anni dalla nascita di Pushkin (nel 1949) non così rumorosamente come il bicentenario, ma comunque in modo piuttosto pomposo.

Come al solito, si è svolto un incontro cerimoniale al Teatro Bolshoi. Nel presidio sedevano membri del Politburo e altri, come si diceva allora, "persone illustri della nostra Patria".

Un rapporto sulla vita e l'opera del grande poeta è stato tenuto da Konstantin Simonov.

Naturalmente, sia l'intero corso di questo solenne incontro che il rapporto di Simonov furono trasmessi alla radio in tutto il paese.

Ma il grande pubblico, soprattutto da qualche parte nell'entroterra, non ha mostrato molto interesse per questo evento.


In ogni caso, in una piccola città kazaka, nella piazza centrale della quale era installato un altoparlante, nessuno – comprese le autorità locali – si aspettava che il rapporto di Simonov suscitasse improvvisamente un interesse così ardente tra la popolazione.


L'altoparlante sibilò qualcosa di proprio, non troppo comprensibile. La piazza, come al solito, era vuota. Ma all'inizio dell'incontro solenne, trasmesso dal Teatro Bolshoi, o meglio all'inizio del rapporto di Simonov, l'intera piazza si riempì improvvisamente di una folla di cavalieri che galoppavano dal nulla. I cavalieri smontarono e rimasero in silenzio davanti all'altoparlante
.


Men che meno somigliavano a sottili intenditori di bella letteratura. Erano persone molto semplici, mal vestite, con i volti stanchi e smunti. Ma ascoltarono attentamente le parole ufficiali del rapporto di Simonov, come se tutta la loro vita dipendesse da ciò che il famoso poeta stava per dire lì, al Teatro Bolshoi.

Ma a un certo punto, verso la metà del rapporto, improvvisamente hanno perso ogni interesse. Saltarono sui loro cavalli e partirono, proprio inaspettatamente e velocemente come erano apparsi.

Questi erano Kalmyks esiliati in Kazakistan. E si precipitarono dai luoghi lontani del loro insediamento in questa città, in questa piazza, con un unico scopo: sentire se l'oratore di Mosca avrebbe detto quando avrebbe citato il testo del "Monumento" di Pushkin (e lo avrebbe sicuramente citato! Come non potrebbe essere questo?), le parole: “E un amico delle steppe, il Kalmyk”.

Se le avesse pronunciate, avrebbe significato che il cupo destino del popolo in esilio sarebbe stato improvvisamente illuminato da un debole raggio di speranza.
Ma, contrariamente alle loro timide aspettative, Simonov non ha mai pronunciato queste parole.

Naturalmente ha citato “Monumento”. E ho anche letto la strofa corrispondente. Ma non tutto. Non completamente:

Le voci su di me si diffonderanno in tutta la Grande Rus',
E ogni lingua che sarà in essa mi chiamerà,
E l'orgoglioso nipote degli slavi e dei finlandesi, e ora selvaggi
Tungus...

E questo è tutto. Su “Tungus” la citazione è stata tagliata.

Allora ho ascoltato anche questo rapporto (alla radio, ovviamente). E ho anche notato quanto stranamente e inaspettatamente l'oratore abbia dimezzato la battuta di Pushkin. Ma ho scoperto cosa si nascondeva dietro questa citazione molto più tardi. E questa storia dei Kalmyks che accorsero da luoghi lontani per ascoltare il rapporto di Simonov mi fu raccontata anche più tardi, molti anni dopo. E poi sono stato solo sorpreso di notare che citando il "Monumento" di Pushkin, l'oratore in qualche modo ha perso la rima. Ed è rimasto molto sorpreso che Simonov (dopotutto un poeta!), senza alcuna ragione, abbia improvvisamente mutilato il bellissimo verso di Pushkin.

La rima mancante fu restituita a Pushkin solo otto anni dopo. Solo nel ’57 (dopo la morte di Stalin, dopo il XX Congresso), gli esiliati ritornarono nelle native steppe calmucche, e il testo del “Monumento” di Pushkin poté finalmente essere citato nella sua forma originale.Anche dal palco del Teatro Bolshoi."
Benedikt Sarnov «


Analisi comparativa di opere di diversi autori

Piano di scenario per una lezione di letteratura in terza media secondo il programma di V.Ya. Korovina.
Tecnologia delle attività didattiche e di ricerca
sull'analisi comparativa di opere di autori diversi.

Argomento della lezione: “Ho eretto un monumento a me stesso, non fatto da mani…”
Analisi comparativa di opere di diversi autori.
Lo scopo della lezione: - creare le condizioni per le attività di ricerca degli studenti;
- insegnare l'analisi comparativa di testi di narrativa;
- sviluppare tipi base di attività linguistica;
- coltivare il senso del patriottismo, formare la coscienza civica.
Pianificato
risultato dell'apprendimento,
Compreso
formazione dell'UUD

Personale: migliorare le qualità spirituali e morali dell'individuo; utilizzo di varie fonti di informazione per risolvere problemi cognitivi e comunicativi.

Meta-soggetto: capacità di comprendere un problema, avanzare un'ipotesi, strutturare materiale, formulare conclusioni, organizzare autonomamente le attività.

Oggetto: comprendere la connessione delle opere letterarie con l'epoca della loro scrittura, identificando i valori morali senza tempo incorporati in esse e il loro suono moderno; la capacità di analizzare un'opera, comprendere e formulare il tema, l'idea, il pathos di un'opera letteraria; determinazione della composizione di una poesia, mezzi visivi ed espressivi, padronanza della terminologia letteraria nell'analisi di un'opera letteraria.

UUD cognitivo: registrare le informazioni in vari modi; svolgere analisi e sintesi nella ricerca scientifica; generalizzare, stabilire analogie.

UUD comunicativo: utilizzare le risorse linguistiche per risolvere problemi di ricerca educativa; formulare, argomentare la propria opinione, tenere conto e coordinare le opinioni degli altri in cooperazione.

UUD personale: capacità di autostima, orientamento nello spazio morale della società, consapevolezza del senso di cittadinanza, acquisizione della propria posizione nella valutazione delle opere d'arte.

UUD regolamentare: pianificare le attività, mostrare iniziativa cognitiva nella cooperazione, esercitare il controllo, valutare i risultati.

Concetti basilari: idea dell’opera, ode, commento storico, mezzi visivi ed espressivi, composizione, traduzione, arrangiamento, posizione dell’autore.
Collegamenti interdisciplinari: Lingua russa, storia, cultura artistica mondiale.
Risorse: testi di opere, libri di testo, apparecchiature multimediali

Passi della lezione UUD formato Attività dell'insegnante Attività degli studenti
Momento organizzativo Attività educative cognitive: pianificazione del lavoro, raccolta di informazioni per la lezione. Stabilire un quadro tematico per il contenuto del lavoro; motivazione delle attività educative; creando una componente emotiva. Percezione delle informazioni; un messaggio sulla fase preparatoria della lezione: sono state raccolte informazioni, è stata preparata una mostra di libri, è stato condotto un sondaggio, sono stati completati i compiti.
Impostazione degli obiettivi
e motivazione
Normativa: determinare l'obiettivo dell'attività con l'aiuto dell'insegnante, imparare a scoprire e formulare un problema educativo insieme all'insegnante. Monitoraggio dell'attività vocale degli studenti; apportare modifiche alle risposte. Valutazione della fase preparatoria dello studio. Formulazione di un obiettivo cognitivo;
determinazione dei metodi di recupero delle informazioni;
direzioni del lavoro di ricerca; messaggio sulla fase preparatoria della lezione:
-informazioni raccolte;
-è stata allestita una mostra di libri;
- è stata condotta un'indagine sociologica;
-compiti completati.
Aggiornamento della conoscenza Comunicativo: discorso orale, argomentazione di opinioni, formulazione di conclusioni Definire le regole per lavorare in gruppo. Dimostrazione di un film su Orazio. Proiezione di diapositive sui poeti. Riassumendo i risultati di un'indagine sociologica, dimostrando diagrammi e diagrammi, formulando conclusioni basate sui risultati dell'indagine. Formulano domande alle quali vorrebbero ricevere risposte come risultato della ricerca. Leggere poesie a memoria.
Identificazione delle cause
difficoltà e
definizione degli obiettivi
attività
(produzione
compito educativo)
Normativa: ricerca di mezzi per raggiungere gli obiettivi delle attività educative. Cognitivo: mettere in relazione oggetti e linee di confronto. Organizzazione del lavoro degli studenti in gruppi, istruzione. Controllo del tempo. Formulano domande alle quali vorrebbero ricevere risposte come risultato della ricerca. Lavorare con un tavolo. Distribuzione dei compiti all'interno dei gruppi da parte degli studenti stessi.
Costruzione
progetto di uscita
fuori difficoltà
(“scoperta” da parte dei bambini
nuova conoscenza)
Cognitivo: elaborare le informazioni per ottenere il risultato desiderato, inclusa la creazione di un nuovo prodotto. Regolamentazione: intraprendere azioni per creare un progetto comune. Dirige il lavoro, controlla la logica e l'adeguatezza della scelta delle linee di confronto. Presentazione dei risultati della ricerca in una tabella, creazione di syncwines. Formulare conclusioni per ciascuna linea di confronto. Organizzare il lavoro in gruppi.
Implementazione
costruito
progetto
Comunicativo: comunicazione, attività vocale orale. Cognitivo: eseguire analisi, produrre sintesi, selezionare motivi di confronto, costruire una catena logica di ragionamento. Organizza i messaggi degli studenti. Costruzione di un enunciato vocale cosciente e volontario in forma orale; integrazione in un gruppo di pari e costruzione di una cooperazione produttiva nella ricerca di informazioni.
Primario
consolidamento
nel discorso esterno
Comunicativo: disponibilità ad ascoltare gli altri, argomentazione del punto di vista. Cognitivo: la capacità di formattare le informazioni nella forma richiesta, stabilire analogie e relazioni di causa-effetto. Correggere le proprie difficoltà, partecipando a una discussione collettiva sul risultato del lavoro ottenuto.
Indipendente
Lavoro
con autotest
secondo la norma
Normativa: correlare i risultati delle proprie attività con lo scopo della lezione, valutare il successo del lavoro del gruppo e l’autostima, comprendere le ragioni del fallimento. Comunicativo: uso appropriato del vocabolario valutativo. Mostra una tabella di esempio sullo schermo. Valutare il lavoro utilizzando l'analisi comparativa. Valutare la qualità e il livello del lavoro di ricerca.
Inclusione
nel sistema della conoscenza
e ripetizione
Regolamentazione: conclusioni. Comunicativo: la capacità di formulare un'ipotesi per ulteriori ricerche scientifiche. Commentare i compiti. Registrare il grado di rispetto dell'obiettivo prefissato e dei risultati prestazionali, fissando gli obiettivi per le attività successive.

1. Momento organizzativo.

Oggi lavoriamo in gruppi. Tu stesso hai determinato le funzioni di ciascun membro del gruppo. Abbiamo completato i nostri compiti. Abbiamo ricevuto una cartella di lavoro con i materiali per il lavoro.

2. Definizione degli obiettivi e motivazione.
Presentazione dell'argomento della lezione.
Guardare un film su Orazio.

Cosa rende una persona immortale? Gesti eroici? Ricchezza? Menti? E in cosa vedevano la loro immortalità i poeti e gli uomini d'arte?

Uno di loro visse nel I secolo a.C., partecipò a battaglie, ma scelse di dedicare la sua vita alla letteratura. Anche l'altro ha combattuto, è stato sia governatore che senatore, ha avuto premi statali, ma ha trovato la felicità nell'attività creativa. E il terzo non era né un guerriero né un politico. Si sentì subito un poeta.

Tra il primo e il terzo trascorsero quasi due millenni, ma il lavoro a cui si dedicarono cancella le barriere dei secoli. Dopotutto, stiamo parlando della poesia, della sua eternità, della sua immortalità.

Quanto tempo fa hai sentito l'argomento della lezione?

Perché l'argomento è stato annunciato già nella prima lezione?

Come ci siamo preparati per questa lezione?

Quali sono i risultati del sondaggio d’opinione?

DOMANDE PER UN'INDAGINE SOCIOLOGICA

1. Come interpreti il ​​significato della parola “monumento”?

2.Quali persone hanno eretto monumenti nella nostra città?

3.Quali strutture architettoniche a Sudzha prendono il nome dai monumenti?

4. È necessario installare monumenti sulle tombe dei parenti?

5.Quale monumento può essere definito eterno?

Dimostrazione della presentazione dei risultati del sondaggio d'opinione. Uno degli studenti commenta i risultati del sondaggio.

Hanno partecipato al sondaggio 26 studenti dell'11° grado. La maggior parte di loro comprende il significato della parola "monumento" come una struttura scultorea in onore di qualcuno o di qualche evento. Sono stati nominati monumenti a Lenin e Shchepkin. Solo pochi intervistati hanno nominato correttamente i monumenti architettonici. La quinta domanda ha causato la difficoltà maggiore. 13 persone si sono rifiutate di rispondere, solo due hanno risposto correttamente.

Dai risultati del sondaggio vediamo che il tema della memoria preoccupa le persone. Ogni persona pensa che la vita umana non possa essere infinita. Come puoi mantenere il tuo nome anche dopo la morte? Come e con cosa riempire la tua anima immortale affinché diventi immortale non solo in senso cristiano?

Quale obiettivo ci poniamo durante la lezione e lo raggiungiamo?
(Obiettivo: come risultato di un'analisi comparativa delle poesie, capire cosa ha rivelato Orazio al mondo? Cosa ha spinto Lomonosov e Derzhavin a rivolgersi a lui? Perché Pushkin sviluppa anche le idee dell'antico poeta romano?)

Ho proposto un modo per raggiungere l'obiettivo. Avresti dovuto capirlo dal testo dei tuoi compiti. Compilare e compilare una tabella è uno dei tipi di progettazione della ricerca scientifica e nella lezione di oggi miglioreremo questa attività educativa universale.

3. Aggiornamento delle conoscenze e registrazione delle difficoltà nelle attività.

Il tavolo stesso è di fronte a te. Ci sono errori di fatto nella prima linea di confronto. Controlliamo i compiti del primo gruppo, troviamo errori fattuali nel commento storico proposto.

Compiti per il secondo gruppo. Interpretazione di parole ed espressioni poco chiare.

Aufidus è un fiume dell'Italia, patria di Orazio.
Lira alcea - lira di Alceo (Alcaeus). VI secolo a.C
Alloro delfico- alloro della città di Delfi, dal tempio di Apollo.
Poesie delle Eolie - le poesie della tribù delle Eolie (Saffo e Alceo) erano considerate un modello nella poesia lirica dell'antica Grecia.
Aquilon: vento del nord.
Davnus è il leggendario re di Puglia, patria di Orazio.
Melpomene è la musa della tragedia.
Felitsa è l'eroina dell'ode di Derzhavin. Il nome è preso in prestito dalla fiaba di Caterina 11. L'ode “Felitsa” è dedicata a Caterina.
Pilastro di Alessandria- monumento ad Alessandro 1 sulla Piazza del Palazzo in onore della vittoria su Napoleone.

Nella lezione precedente abbiamo conosciuto i testi delle opere. Lascia che siano eseguiti oggi da te. (Lettura espressiva a memoria.)

Testi delle opere oggetto di studio.

Orazio "A Melpomene"
(I secolo a.C.)
traduzione di Lomonosov (1747)
Derzhavin “Monumento” (1795) Puškin
“Ho eretto un monumento a me stesso
non fatto da mani..." (1836)
Exegi Monumentum

Ho eretto per me stesso un segno di immortalità
Più alto delle piramidi e più forte del rame,
Ciò che il tempestoso Aquilon non può cancellare,
Né molti secoli, né l'antichità caustica.

Non morirò affatto, ma la morte mi lascerà
Grande sarà la mia parte, non appena finirò la mia vita.
Crescerò nella gloria ovunque,
Mentre la grande Roma controlla la luce.

Dove Avfid fa rumore con flussi veloci,
Dove Davnus regnava tra la gente comune,
La mia patria non resterà in silenzio,
Che la mia famiglia ignorante non era un ostacolo per me,

Per portare la poesia eoliana in Italia
E sii il primo a suonare la lira alcea.
Sii orgoglioso dei tuoi giusti meriti, musa ispiratrice,
E corona la testa con l'alloro delfico.

Ho eretto a me stesso un meraviglioso ed eterno monumento,
È più duro dei metalli e più alto delle piramidi,
Né il turbine né il tuono fugace lo spezzeranno,
E la fuga del tempo non lo schiaccerà.

COSÌ! - Non tutto di me morirà, ma una parte di me è grande,
Scampato alla putrefazione, vivrà dopo la morte,
E la mia gloria aumenterà senza svanire,
Per quanto tempo l'universo onorerà la razza slava?

Di me si diffonderanno voci dalle Acque Bianche alle Acque Nere,
Dove il Volga, il Don, la Neva, gli Urali scorrono da Riphean;
Tutti lo ricorderanno tra innumerevoli nazioni,
Come dall'oscurità sono diventato noto,

Che sono stato il primo a osare con una divertente sillaba russa
Per proclamare le virtù di Felitsa,
Parlare di Dio con semplicità di cuore
E di' la verità ai re con un sorriso.

Oh Musa! Sii orgoglioso del tuo giusto merito,
E chiunque ti disprezza, disprezzalo tu stesso;
Con mano rilassata e senza fretta
Incorona la tua fronte con l'alba dell'immortalità.

Ho eretto un monumento a me stesso, non fatto da mani,
Il cammino del popolo verso di lui non sarà invaso dalla vegetazione,
Salì più in alto con la sua testa ribelle
Pilastro alessandrino.

No, non morirò tutto: l'anima è nella preziosa lira
Le mie ceneri sopravvivranno e la decomposizione sfuggirà -
E sarò glorioso finché sarò nel mondo sublunare
Almeno un pit sarà vivo.

Le voci su di me si diffonderanno in tutta la Grande Rus',
E ogni lingua che sarà in essa mi chiamerà,
E l'orgoglioso nipote degli slavi e dei finlandesi, e ora selvaggi
Tungus e amico delle steppe Kalmyk.

E per molto tempo sarò così gentile con la gente,
Che ho risvegliato buoni sentimenti con la mia lira,
Che nella mia età crudele ho glorificato la libertà
E ha chiesto pietà per i caduti.

Per comando di Dio, o musa, sii obbediente,
Senza timore di insulti, senza pretendere una corona;
Lodi e calunnie venivano accettate con indifferenza,
E non discutere con uno stupido.

Il terzo gruppo ha determinato le linee di confronto tra queste opere. Quali linee ci propongono e perché? Idea, composizione, mezzi espressivi, posizione dell'autore, immagini della poesia.

4. Identificare le cause della difficoltà e stabilire gli obiettivi per l'attività.

Come costruire correttamente le linee proposte? Determiniamo la sequenza di queste linee. (Disporre le carte verticalmente sul tabellone nella sequenza desiderata.)

Allora, lavorando in gruppo, in collaborazione, cominciamo a compilare la tabella.

5. Costruzione di un progetto per uscire dalla difficoltà (“scoperta” di nuove conoscenze).

Distribuzione del lavoro da parte degli studenti stessi in gruppi: leader, segretario, assistenti.

I gruppi utilizzano dizionari di termini letterari.

6. Attuazione del progetto.

Presentazione dei risultati della ricerca in una tabella.

ANALISI COMPARATIVA DELLE OPERE
OGGETTI DI CONFRONTO
Linea di confronto Orazio
(trad. Lomonosov)
"A Melpomene"
Derzhavin
"Monumento"
Puškin
"Sono un monumento a me stesso
eretto non fatto da mani..."
Data di creazione.
Breve descrizione dell'epoca (eventi importanti nella vita del paese, governanti, destino del poeta
Orazio – I secolo a.C
Lomonosov -1747
Il padre è uno schiavo liberato. Orazio partecipa alla guerra civile dalla parte di Bruto. Autore di La scienza della poesia. Tradotto dal greco da Alceo, Anacreonte, Saffo. Riconosciuto in Italia come un classico della letteratura.
18esimo secolo (1795)
Segretario di Stato sotto Caterina II, senatore, governatore. Membro del Consiglio Supremo sotto Pavel, Ministro della Giustizia sotto Alexander. Destinatario di numerosi ordini.
XIX secolo (1836)
Uno dei primi diplomati del Liceo Tsarskoye Selo, aperto da Alessandro Magno. Durante la sua vita gli fu conferita la fama di grande poeta. Riformatore della lingua letteraria russa. Simpatizzava con i nobili che si ribellarono al governo (1825)
Genere Ode (lo stesso Orazio la definì poema lirico Ode all'era del classicismo. Viene presa a modello un'ode di Orazio. O si. Un'opera solenne, lirica e filosofica
Idea La creatività poetica è un monumento, un “segno di immortalità”. La poesia è immortale, è più potente delle forze della natura. La creatività poetica è immortale, se adempie al comando di Dio, e risveglia buoni sentimenti.
Composizione.
1. Introduzione.
2. Parte principale.
3. Conclusione.
1. Eretto un monumento insolito (“un segno di immortalità”).
2. Meriti (poesia greca tradotta).
3. Appello alla musa.
(Corona di alloro.)
1. Eretto un monumento eterno.
2. Pregi (stile semplice, veridicità).
3. Appello alla musa. (Sii immortale.)
1. Eretto un "monumento non fatto da mani umane".
2. La gentilezza, la misericordia, l'amore per la libertà nella creatività donano l'immortalità.
3. Appello alla Musa. (Sii obbediente al comando di Dio.)
L'immagine centrale della poesia
(creazione di syncwines)
MONUMENTO
alto, forte
Non morirò, l'ho cresciuto, crescerò, suonerò, l'ho portato dentro,
"Sii orgoglioso dei tuoi giusti meriti, musa ispiratrice!"
Lira alcea.
MONUMENTO
meraviglioso, eterno
Non morirò, ricorderò, oserò, parlerò, parlerò
“Oh musa! Sii orgoglioso del tuo giusto merito..."
Sillaba russa divertente e verità.
MONUMENTO
miracoloso, sacro
Non morirò, glorificato, chiamato, risvegliato, sopravviverò
“Per comando di Dio, o musa, sii obbediente...”
"L'anima nella preziosa lira..."
Mezzi di espressione:
-epiteti;
-metafore;
-personificazione;
-ossimoro;
Ottimo, giusto.
La morte lascerà gran parte di me...
Sii orgoglioso dei tuoi giusti meriti, musa ispiratrice.
Suona la lira di Alcea.
Meraviglioso, eterno.
Volo del tempo.
O musa! Sii orgoglioso...
Miracoloso, ribelle, amato, orgoglioso, selvaggio, gentile, crudele.
La voce passerà.
Per ordine di Dio, o musa, sii obbediente...
Caratteristiche del vocabolario Parole di alto stile:
possiede, in gran parte, la Patria, segno di immortalità.
Parole di alto stile:
schiacciare, decadere, crescere, finché, oscurità, sii orgoglioso.
Parole di alto stile:
sollevato, non fatto da mani, asceso, anima, amato, glorioso, bevi, glorificato, caduto, comando, lode, ricevuto.
Caratteristiche di sintassi Strutture complesse, movimentazione. Righe di membri omogenei,
appello.
File di membri omogenei, circolazione, membri isolati di una frase.
Multi-sindacato.
Posizione dell'autore Vede il suo merito nel fatto che ha scoperto qualcosa di nuovo nella poesia e ha tradotto la poesia greca.
Orgoglioso di Roma.
Ammira la patria, gli slavi. Crede che la creatività gli darà l'immortalità per la sua sincerità e il suo "divertente stile russo". Ho fiducia nell'immortalità come un vero cristiano. "L'anima nella preziosa lira" è imperitura. Il monumento miracoloso della poesia è il compimento della volontà di Dio.
Atteggiamento verso la posizione dell'autore e la sua incarnazione artistica. Interessa molti poeti come assioma dell'immortalità. Fu il primo a introdurre la creatività poetica come monumento eterno. Per la prima volta l’idea di Orazio fu “trapiantata sul suolo russo”. Insegna l'amore per la Patria. Sembra leggero e sublime, affascinante, accattivante con pensieri e sentimenti.
Le leggi dell'immortalità poetica sono state create per tutti i poeti della terra.
Il significato dell'opera nel contesto del lavoro dell'autore e dei processi letterari mondiali L'eredità di Orazio ha dato origine a un numero enorme di imitazioni. Nella letteratura russa, 32 poeti si sono rivolti a lei. In molte università imparano la lingua latina basandosi sulle opere di Orazio. Ha creato la prima trascrizione russa dell'ode di Orazio.
“Ha cantato e glorificato la Santa Rus'. Ha messo il bene pubblico al di sopra di tutti gli altri beni del mondo" (K. Ryleev su Derzhavin)
Nell'opera di Pushkin, il tema del poeta e della poesia è uno dei temi principali. Questa poesia è il testamento e il manifesto del poeta; sviluppa l’idea della poesia “Profeta”. I versi di questa poesia sono scolpiti sulla base del primo monumento al poeta a Mosca.

7. Consolidamento primario nel discorso esterno.

Gli studenti compilano la tabella in ciascun gruppo, commentando, riassumendo e traendo conclusioni per ogni linea di confronto.

8. Inclusione nel sistema della conoscenza e ripetizione.

L'insegnante si concentra sul prodotto finito del lavoro, ma accoglie con favore la creatività e il pensiero innovativo. Uno dei compiti viene eseguito utilizzando la tecnologia syncwine, se gli studenti sono preparati per questo. Ogni gruppo lavora con un pezzo.

9. Lavoro indipendente con autotest secondo lo standard.

Il prodotto didattico finito (tabella di analisi comparativa) è riprodotto sulla lavagna. Gli studenti confrontano i risultati delle loro attività e del campione e traggono conclusioni.

Orazio (Quinto Orazio Flacco) nacque nel 65 a.C. a Venusui, nel sud Italia. Suo padre era uno schiavo affrancato. Fu educato a Roma e partecipò alla guerra civile iniziata dopo l'assassinio di Cesare. Comandò una legione nell'esercito di Bruto.

Dopo la sconfitta e l'amnistia, si dedica alla poesia. Crea poesie politiche, satire, odi, messaggi. Considerava la cosa principale del lavoro ideologica. Poeta preferito di molti statisti d'Europa e Russia. L'ode "Monumento" ha attirato l'attenzione di molti poeti. La prima traduzione dal latino in Russia è stata fatta da Lomonosov.

Lomonosov (Orazio): il poeta eresse un “segno di immortalità”, né il tempestoso Aquilon né i secoli potranno distruggerlo; la gloria postuma aumenterà finché la grande Roma governerà il mondo. Vede il suo merito nel fatto di aver portato la poesia greca in Italia. L'ode fu tradotta nel 1747.

Derzhavin: ha eretto un monumento eterno; la gloria aumenterà “finché la razza slava sarà onorata dall'universo”; vede il merito nella semplicità e nella veridicità dello stile. Derzhavin ha creato la sua opera basandosi sul testo di Orazio. La poesia è stata scritta nel 1795. Titolo originale “To the Muse. Imitazione di Orazio."

Belinsky ha scritto: "Sebbene Derzhavin abbia preso l'idea di questa eccellente poesia da Orazio, è stato in grado di esprimerla in una forma così originale, caratteristica solo di lui, e di applicarla a se stesso così bene che l'onore di questo pensiero appartiene a lui, così come a Orazio.

Pushkin scrive nel 1836 la poesia “Ho eretto a me stesso un monumento non fatto da mani...”. Questa è una confessione, un testamento e un manifesto del poeta. L'epigrafe indica una diretta continuazione delle tradizioni di Orazio. Per un poeta, la cosa principale nella creatività è la creatività stessa, "buoni sentimenti", libertà e "misericordia per i caduti" elevano il poeta al rango di profeta e insegnante. La strofa finale è il programma spirituale di Pushkin: bisogna obbedire solo al comando di Dio.

10. Riflessione sull'attività (riassunto della lezione).

Cosa puoi dire del nostro lavoro nella lezione di oggi? Cosa ti è piaciuto del lavoro? Quale elemento della lezione è stato più sorprendente? Cosa si sarebbe potuto fare diversamente?

Quali lezioni di vita abbiamo imparato?

Materiale dimostrativo aggiuntivo:

La poesia di Pushkin eseguita da Vladimir Yakhontov (videoclip).



I compiti sono pensati per farti tornare nuovamente al testo delle poesie. Offro tre compiti tra cui scegliere. Ognuno di voi deciderà da solo cosa è più interessante per un'ulteriore riflessione sui versi delle poesie.

Compiti a casa.

1. Trova un errore di battitura nel testo della poesia di Orazio (tradotto da Lomonosov). In che modo questo errore di battitura cambia il significato della poesia?

2. Analizzare l'articolo nel libro di testo di letteratura per l'ottavo anno della scuola superiore, a cura di A.G. Aleksin (1986), dedicato alla poesia di A.S. Puškin. Con quali conclusioni dell'autore dell'articolo non sei d'accordo e perché?

3. Molti poeti russi (più di 30) si sono rivolti all’ode di Orazio. Perché le idee dell'antico poeta romano suscitarono tanto interesse tra molti lettori e scrittori?

Scegli una delle attività e completala per iscritto.

Le classi sono classificate per gruppi. L’insegnante offre sia i propri criteri che i propri punti di valutazione, utilizzando una tabella di osservazioni del lavoro degli studenti.